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MIO ZIO SANDRO

 

Settembre 1947

Mio zio era stato inviato in guerra in Africa, in Egitto. Fu fatto prigioniero dagli inglesi e imbarcato in una nave per essere portato in Inghilterra. Quando la nave arrivò nello stretto di Gibilterra, tre o quattro soldati, tra cui anche mio zio, fuggirono dalla nave gettandosi in mare. Tre li ritrovarono morti e così anche lui lo diedero per disperso. Lui, invece, era un ottimo nuotatore e riuscì a raggiungere la riva della stretto. Da lì andò a rifugiarsi in Portogallo. Come ha fatto non l’ha mai raccontato di preciso, ma lì diventò autista di corriere. Dalla fine della guerra, 1944, alla sua ricomparsa sono trascorsi tre anni nei quali, disse che, trovandosi bene ed essendosi fatto ben volere, rimase là, in Portogallo.
L’8 settembre del ’47 alle 8 del mattino arrivò una telefonata: Pronto?…Antoni, so Sandro…..viem a piè!!(riconobbe subito il cognato). Mio babbo Antonio, che conosceva bene Bologna poiché lì aveva fatto il militare, con una Triumph 500 e tanta perplessità andò a prenderlo.
Alla sera era già di ritorno: era la festa al Pelingo dell’immacolata, 8 settembre 1947, dla dal pont, la nonna e il nonno Terzilio, hanno preparato tavoli con ogni sorta di roba da mangiare, quasi più di quanti ce ne fossero alla festa al Pelingo. Mio zio per festeggiare con i suoi due migliori amici, Girolamo Orlandi e Rino lucciarini, prese la motocicletta che aveva anche il sidecar e insieme a loro andò a sbattere al fossato nel passaggio a livello che di notte era difficilmente visibile…..da una festa si era rischiò così di finire in tragedia.

da “Storie di paese: i racconti di mio padre”

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2020-05-05T10:30:05+02:00

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