
La mostra sul giudice Rosario Livatino Sub Tutela Dei organizzata dalla Venerabile confraternita di San Giovanni Battista e Sant’Antonio Abate di Urbino e dal centro culturale “E.Mounier” di Acqualagna con il patrocinio del Comune di Urbino negli spazi dell’Oratorio di San Giovanni dal 3 al 18 dicembre scorsi è stata un gran successo di pubblico e visitatori. Sono stati più di sessanta gli studenti delle scuole superiori a visitarla accompagnati dai loro insegnanti e più di duecento le persone nelle dieci visite guidate dai curatori della mostra, oltre ai numerosi turisti dell’Oratorio che durante le feste hanno visitato i tesori di Urbino.
Questa mostra ha permesso di scoprire una figura di magistrato che sviluppa la santità della sua persona nell’ordinarietà della vita quotidiana, nella accettazione continua, pur dentro le sue fragilità, delle circostanze per le quali il Mistero lo ha fatto passare legando, così, ogni momento della vita all’eternità.
E’ emersa una personalità non solo attaccata alla sua famiglia di origine, ma che aveva affidato tutta la sua vita, come dice il motto da lui assunto: Sub tutela Dei, ossia sotto la tutela del Padre. Nella sua agenda il giorno della suo ingresso nella magistratura leggiamo: ”Ho prestato giuramento, da oggi quindi sono in magistratura. Che Iddio mi accompagni e mi aiuti a rispettare il giuramento e a comportarmi nel modo che l’educazione, che i miei genitori mi hanno impartito, esige”. Molti colleghi e conoscenti riconosceranno nel suo lavoro, come si può vedere dalle molte testimonianze dei video della mostra, una grande accuratezza: dalla qualità e quantità di lavoro svolta, alla cura del dettaglio e al profondo rispetto dei diritti della difesa e dei tempi processuali previsti
La fede da lui vissuta nel quotidiano gli offriva una capacità di giudizio che ha anticipato tanti temi sulla lotta alla mafia che poi sono diventati punti della legislazione successiva dopo la sua uccisione per mano della mafia. La sua figura riflette le parole di Benedetto XVI al laicato: “Spetta ai fedeli laici mostrare concretamente nella vita personale e familiare, nella vita sociale, culturale e politica, che la fede permette di leggere in modo nuovo e profondo la realtà e di trasformarla; che la speranza cristiana allarga l’orizzonte limitato dell’uomo e lo proietta verso la vera altezza del suo essere, verso Dio; che la carità nella verità è la forza più efficace in grado di cambiare il mondo; e infine…..il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione”. Il giudice Rosario Livatino, con la sua vita, ha mostrato che questo è possibile per tutti in qualsiasi situazione.
Il Centro Culturale E.Mounier di Acqualagna