“Sulla soglia della coscienza” – La libertà del cristiano secondo Paolo
MAGGIO 2021

INCONTRI DI LETTURA ON LINE

RIFLESSIONI DOPO LA LETTURA

 Come è avvenuto nel 2020 con il romanzo Van Thuan: libero tra le sbarre, della scrittrice spagnola Teresa G. de Cabiedes, anche quest’anno il Centro Culturale “Mounier” ha proposto una lettura comunitaria on-line. Il testo scelto è stato Sulla soglia della coscienza, di padre Adrien Candiard (tutti i lunedì, dal 3 al 31 maggio 2021). L’autore, monaco domenicano francese, da anni risiede a Il Cairo dove collabora con un Istituto di Studi che ha, tra l’altro, l’impegno del dialogo con il mondo islamico. Il testo, agile e leggibilissimo, prende le mosse dalla Lettera a Filemone di San Paolo ed ha come tema centrale la libertà. Non si tratta di un libro per specialisti, ma rivolto a tutti coloro che, cristiani e non, hanno a cuore uno degli aspetti fondamentali della vita di ognuno. Padre Adrien non si affida alla teologia o a riflessioni filosofiche, ma ad aspetti elementari e quotidiani in cui è facile riconoscersi. Quanto segue sono le testimonianze di alcuni lettori, provocati e stimolati dal testo

La lettura del testo “Sulla soglia della coscienza” è stata un’esperienza liberante. Il testo infatti non solo parla di libertà in ogni sua riga ma, leggendolo, permette di farne esperienza. È scorrevole, comprensibile, con esempi di vita quotidiana che sono alla portata di tutti. La lettura del libro è avvenuta in un momento in cui, come spesso mi accade, ero stretta nella morsa del “è bene fare così/non è bene, è giusto fare cosà/non è giusto, è lecito/non è lecito…, è doveroso…, è necessario…, è urgente…, è impellente…” Spesso in tutte queste scelte o norme in cui si fa pressante la vita quotidiana io non ci sono. Risentire che c’è uno che scommette sulla mia libertà è stato fare esperienza della libertà! Risentire che c’è uno che mi ama incondizionatamente e gratuitamente è stato fare esperienza della libertà e dell’amore! Sono grata per queste poche e semplici pagine perché mi hanno fatto sentire me stessa, al centro di un amore che mi chiede di lasciarsi amare. Solo in un’esperienza di libertà vissuta su di sé in prima persona è possibile poi avere il coraggio di scommettere sulla libertà dell’altro: marito, figli, alunni, amici. “E’ un cammino sul quale si avanza” (pag. 81) un cammino nel “desiderare l’incontro, desiderare la familiarità con lui” (pag. 96). Alla fine di questa lettura ne sono uscita “grata”. Mi sono trovata, a messa, a recitare la formula “O Signore non sono degno di partecipare alla tua mensa…” ridendo sotto la mascherina, pensando al “broncio” con cui ci descrive l’autore pensando di essere così meno indegni. “C’è di che rallegrarsi, al contrario. Perché della mia indegnità, […] a Dio non importa.”

Grazie per avermi accompagnato in questa lettura!

Serena

La cosa che mi ha colpito di più di questo libro è la libertà e sincerità con cui l’autore affronta alcuni argomenti anche un po’ particolari. Non me lo aspettavo proprio da un prete. Franchezza nel parlare di alcuni errori commessi dalla Chiesa, si prende le sue responsabilità quando dice che il messaggio della chiesa a volte non è ben valorizzato. Sembra che per essere un buon cristiano devi fare delle cose e non farne altre come se ci fosse una lista di regole da seguire, non è così e lo dice bene nel capitolo 2 a pagina 29 “La vita cristiana è crescere nella libertà, non fare quello che un altro ti dice. Se vuoi andare a quella messa, ebbene, vacci; e se non ci vuoi andare, non andarci”. Un’altra cosa che mi ha colpito è il capitolo 4 la storia di Marta, (ma qui entrano in gioco i miei studi di giurisprudenza), ho compreso l’errore di Marta, il non cercare Cristo in ciò che stava facendo. Mi risulta però davvero difficile, non riesco a non dire “Non è giusto!” anche se ho capito il messaggio. Dovrò lavorarci.

Martina

Leggere un libro insieme ad altri è un’esperienza gratificante: per la compagnia, per il contenuto, per il significato. Già lo scorso anno con la lettura del romanzo “Libero tra le sbarre”, avevo provato questa sensazione positiva, confermata anche in questa occasione. Il libro del monaco francese ti coinvolge in un cammino di liberazione: dai pregiudizi, prima di tutto. Il tema del testo è la libertà, parola abusata o male interpretata, specie in ambito religioso. Prendendo le mosse da San Paolo, il termine è presentato a trecentosessanta gradi, senza paraocchi o moralismo. Pagina dopo pagina si è portati all’immedesimazione e alla scoperta che nel cristianesimo non c’è rapporto con Dio se non attraverso la libertà. Il Padre, attraverso il Figlio, non ci chiede che di essere liberi. Non c’è sottomissione, dovere, obbligo perché solo la nostra risposta libera ci immette nel rapporto profondo con l’Essere. Veramente una bella provocazione! Personalmente ne ho da fare di strada, ma sentirmi accompagnato, compreso nella Misericordia, è già un bell’inizio.

Bruno

Il libro di Adrien Candiard Sulla soglia della coscienza ci introduce in maniera semplice e diretta al tema della libertà cristiana mostrandocela in azione: il libro è un commento attraverso diverse angolature alla libertà nell’esperienza di San Paolo partendo dalla lettura della lettera a Filemone. Paolo non può e non vuole sostituirsi alla libertà dell’altro, in questo caso Filemone, neanche se fosse per un bene, come la libertà dello schiavo Onesimo: il bene per essere tale, cioè essere seguito, generare un cambiamento nella persona e quindi la salvezza, deve essere riconosciuto ed poi voluto senza costrizione, solo perché è bene, il quale può essere all’inizio anche emotivamente povero ma nel tempo si trasforma in una delectatio victrix: attrattiva che avvince come direbbe San Agostino. Eppure Paolo pur rispettando la libertà di Filemone, nella sua tipica veemenza, non si mostra rinunciatario ma porta delle ragioni cogenti all’interlocutore dicendo: ““Pur avendo in Cristo piena libertà di dirti quello che devi fare, preferisco esortarti in nome della carità”; e poco dopo: “Non ho voluto fare nulla senza la tua approvazione, perché il bene che fai non lo faccia per forza, ma liberamente”. In fine: ”Per non dirti che anche tu mi sei debitore, e proprio di te stesso!” (come Onesimo era debitore della sua vita aFilemone). Solo in questa nuova “logica” veniamo fatti uscire da quella ragionieristica dei debiti e del “dovere”, dal “mondo impietoso in cui, creditori e debitori, instancabilmente intenti a reclamare quel che ci spetta o a negoziare nuove scadenze, non hanno più il tempo di essere fratelli”. Dio stesso vuole introdurre le sue creature nel mondo “nuovo” dove tutto è Grazia, per cui ha bisogno di uomini liberi, come Paolo, che accolgano la realtà così come è e la trasformano secondo le urgenze che il proprio cuore detta. “Tutto è grazia perché riceviamo tutto, e non dobbiamo niente. Ciò detto, in cambio non dovremmo almeno amarlo? Non sarebbe, in fondo, il minimo da farsi, davanti a simili regali?” Se non ci fosse questa libertà, che è una partecipazione alla stessa libertà di Dio, non ci sarebbe nemmeno la Grazia perché la realtà sarebbe ancora opera di un nostro progetto e invece siamo chiamati a portare nel mondo l’opera di un Altro.” E nulla contrista Dio più del rifiuto della grazia: per lui, che vuole che tutti gli uomini siano salvi, è il peggior fallimento che si possa immaginare”. La lettura del libro fatta insieme ci ha permesso di fare un passo in avanti dentro al Mistero di Dio, di conoscerlo meglio, quindi di amarlo di più e cercare di sorprenderlo dentro la realtà di tutti i giorni.

Alfredo

Queste pagine ci condurranno nel cuore del cristianesimo: il primato della grazia e della coscienza rispetto alla legge.
“Un colpo di fulmine amoroso ci trasforma più profondamente della lettura del codice penale”, argomenta l’autore.
Leggere questo libro, tanto breve quanto esplosivo , ne è  una potente conferma.

Il collegamento sarà attivo ogni lunedì dalle 20,45

Lunedì 03 Maggio
Introduzione
Lettura Bruno Bonci

Lunedì 10 Maggio
1°capitolo: “La grazia consiste nel dimenticarsi”
Lettura Bruno Bonci

Lunedì 17 Maggio
2°capitolo: Quello che Paolo non può fare
Riassunto Alfredo Sparaventi
3° capitolo: Cosa centra la castità
Lettura Bruno Bonci

Lunedì 24 Maggio
4°capitolo: Non è giusto!
Riassunto Martina Orlandi
5° capitolo: La sfiancante logica del debito
Lettura Bruno Bonci

Lunedì 31 Maggio
Conclusione

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